domenica 29 novembre 2015

Primo mese e le mie braccia non sono abbastanza grandi

E' passato un mese esatto di noi quattro.
Ma voglio essere sincera: sono un po' triste.

E non e' baby blues o depressione post-partum, semplicemente non mi sento felice al 100%.


Principalmente perche' in un momento in cui la Piccolina ha ancora cosi' tanto bisogno di me, io non riesco a darle il tempo e l'attenzione che mi chiede.



Perche' di notte non si dorme e di giorno e' un rincorrersi senza fine di cose da fare. Lavatrici, cucinare, spesa, pulire, pannolini da cambiare, biberon da preparare e poppate che durano un'ora e mezza e coliche e chissacosaltro.

Vorrei non doverle gridare cosi' spesso dietro per farmi ascoltare, ma non ho piu' pazienza e tempo ed energia per ripetere le cose con calma e gentilezza per piu' di 10 volte


Vorrei non doverle dire dopo solo tre quarti d'ora e due-tre libri per metterla a dormire che ora basta, e andare via perche' ho ancora cose da fare e il Piccoletto da accudire e sono gia' quasi le undici di sera.

Vorrei non dovesse assistere agli litigi scambi accesi di opinione tra mamma e papa', che sclerano per la stanchezza e lo stress.

Vorrei avere le braccia sempre libere per abbracciarla tutte le volte che me lo chiede. E invece sono spesso gia' piene di qualcosa, spesa, passeggino, Piccoletto, biancheria da lavare o da sistemare, un dinosauro da affettare per cena.

Vorrei essere sempre di buon umore, invece che cosi' stressata o arrabbiata.

E' lei che mi dimostra che quanto di me le metto a disposizione non e' abbastanza.

Ignorandomi quando le chiedo di fare o non fare qualcosa, urlandomi dietro (come faccio io a lei quando mi esaspera, immagino), facendomi un sacco di dispetti.

Ma anche abbracciandomi forte da farmi male, chiedendomi tantissimo di venire in braccio, chiedendomi di fare tutto per lei, rinunciando a quella bella indipendenza che aveva conquistato fino a quest'estate: deve fare tutto la mamma, mangiare, vestirsi, lavarsi, giocare. Tutto.

Si', certo, siamo in pieno 
terrible two ma c'e' di piu'.

Che grosso casino emozionale!
Da una parte sono molto felice per il Piccoletto e dall'altro cosi' triste.

E si', e' vero, come mi ha scritto un'amica, che l'amore di una mamma non si divide ma si moltiplica, ora lo so anche io, ma il tempo a disposizione e l'energia, purtroppo, invece si dimezzano.


Ho anche scelto di non allattare piu', proprio perche' ho visto che per l'organizzazione della mia famiglia questa opzione non era che un enorme stress addizionale, per tutti.

Il Piccoletto per fortuna per il momento non ci fa molto caso, anche se la teoria della mia hebamme sul fatto che la notte sia sempre cosi' movimentata potrebbe avere una interessante quanto esoterica spiegazione: lui sa che di giorno sono occupata dalla Piccolina, quindi si prende per se' la notte.
Ha senso???


A tutto questo casino aggiungiamo anche il papa' in crisi post-partum al maschile, la mia solitudine nostalgica e l'inverno che incombe.

Ci vuole pazienza. Immagino.
E si': mi cresceranno prima o poi braccia grandi abbastanza per abbracciare tutti e per fare tutto.
Lo so.




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