mercoledì 6 marzo 2013

Il giorno del mio primo parto, non proprio come l'avevo immaginato

Scrivo il post oggi 14.03 in un momento di lucidita', prima di dimenticarmi cosa e' successo.

Il giorno del parto e' arrivato.
Ci siamo svegliati di buon ora per essere in ospedale alle 8.00.
Borse in macchina (e anche sotto gli occhi, visto che nessuno di noi due ha dormito stanotte), ci avviamo, in questa mattinata monacense di sole e cielo azzurro.

Arriviamo con un po' di anticipo al Klinikum Großhadern, citofoniamo in Kreißsaal (sala parto) e ci accoglie l'ostetrica che mi seguira' oggi insieme a tutto lo staff medico in riunione per organizzare la giornata operatoria.

C'e' una delle sale preparata per me.

Scappiamo letteralmente di nuovo fuori per mettere il pass della sala parto nell'auto e per fare le ultime foto da panzuta: che impressione strana... un misto di paura per l'operazione e sollievo per l'imminente fine di questa gravidanza tormentata.

Entriamo di nuovo. Questa volta per-sul-serio.
La stanza e' confortevole: dalla parete-finestra posso vedere il cielo e il sole che splende. C'e' il bagno privato, fantastico (in Harlaching alcune sale parto hanno il bagno esterno in comune..)
Indosso la camicia da notte dell'ospedale e le calze anti-trombosi super-sexy e mi metto a letto per l'ultimo CTG prima del parto. 
Tutto bene.

Arriva il medico anestesista che sara' responsabile per me, mi informa su quella che sara' la preparazione per l'intervento e che purtroppo data la condizione della mia colonna non e' possibile l'anestesia locale: che anestesia totale sia!
Ma che peccato, mio marito avrebbe voluto esserci durante il parto, ma forse forse cosi' e' meno stressante per entrambi. Avevo un po' di paura che fosse un'esperienza un po' troppo pulp da affrontare da svegli.. (il papa' puo' essere presente in sala operatoria qualora l'anestesia sia locale).

L'ostetrica, molto gentile, ci dice che il mio intervento e' pianificato alle 10.15
Cominciano a torturarmi per mettermi i cateteri venosi per le flebo. Ricominciamo con le mani e braccia blu come per il ricovero precedente.. evvabbeeeene..
Passano a trovarmi alcuni dei medici che ho gia' conosciuto nei controlli ambulatoriali e che saranno in sala operatoria oggi. 

Mi somministrano tutti i medicinali necessari all'intervento e all'anestesia (tra cui anche un farmaco per evitare la nausea post-intervento... che in Italia nei miei due interventi precedenti col cavolo..).

Ci avvertono che c'e' un ritardo per un'emergenza ma si tratta alla fine solo di 20 minuti.

Mi viene a prendere l'ostetrica e andiamo camminando in sala operatoria. Insomma, ci sono proprio andata con le mie gambe e di mia volonta' ;-)

Saluto mio marito. Ho un po' di paura.

Entro, fa un bel freddo. 
Mi "accomodo" sul lettino operatorio e un po' per il freddo e un po' per l'adrenalina comincio a tremare come una foglia.
Rivedo tutti con la mascherina e riesco a riconoscerli solo dagli occhi. L'anestesista mi parla e mi spiega cosa sta per fare, mi mette una mascherina con l'ossigeno, poi arriva l'oberärztin che si presenta e mi dice: "Sono la dottoressa D. e oggi faro' nascere la tua bambina. Va tutto bene".
Mi piace la sicurezza nel suo sguardo, ma ancora tremo come una foglia.


L'anestesista informa che il mio livello di ossigenazione sara' pronto in 3, 2, 1 minuto... l'assistente inietta qualcosa e io dormo.

Alle 10.54 viene alla luce la mia bimba!


Piccolina appena nata
Mi sveglio in sala parto con un dolore tremendo e supplico di farlo smettere alla persona che non riconosco e che mi sta chiedendo come sto.

Piango, piango, piango, fa un male cane.

Riconosco l'ostetrica che mi dice che la mia bimba e' bellissima.
La vedo, e' vero, e' bellissima, ma il dolore mi fa diventare matta.
Prova a mettermi la bimba sul petto ma poco dopo lei si muove e preme contro la mia pancia e chiedo che la prendano.
Quello che doveva essere il nostro momento magico di bonding, di mamma e figlia, sfumato nel dolore.

Vedo mio marito, e' in lacrime e preoccupatissimo.
Mi danno un anti-dolorifico piu' potente ma mi causa vertigini e nausea.
Devo rimanere in osservazione per 3-4 ore in sala parto prima di essere trasferita in reparto. Non mi ricordo null'altro che il dolore e le lacrime.

Sono le 17.00 e mi trasferiscono in reparto "Wochenbett", in camera mia dove dormira' anche mio marito per stasera e domani sera (abbiamo chiesto la "Familienzimmer", opzione a pagamento offerta dall'ospedale se c'e' disponibilita' di letti).

Tra sonno e veglia, vedo mio marito e la mia bimba.
Non mi ricordo quale medico e' passato a trovarmi e torturarmi sprimacciandomi l'addome e se sia stato mio marito o il medico a informarmi su quello che e' successo in sala operatoria e sul perche' sto cosi' male.

Ho avuto una forte emorragia durante l'operazione, atonia uterina, in cui ho perso 2,5 lt del mio sangue, perche' il mio utero non ha cominciato a contrarsi come invece avrebbe dovuto, e la Dott. D. ha dovuto tenerlo in mano e contrarlo manualmente per un'ora per evitare che mi dissanguassi. 
Ecco come un parto di routine si può improvvisamente trasformare in una tragedia.

Ora mi stavano sommistrando un medicinale per stimolare le contrazioni post-partum per aiutare il processo di naturale regressione dell'utero ed espellere il sangue. E questo e' moooooolto doloroso. Davvero. Non credevo di poter sopportare un tale dolore.

Piango, piango, tanto.

La mia bimba e' davvero bella. 
Mi accorgo che e' molto piccola, pesa 2410 gr., alla faccia di tutte le misurazioni (Dr. Tuttobene ci aveva detto due settimane fa che era gia' quasi 3 kg......).

Deve dormire nel lettino riscaldato perche' non controlla ancora bene la propria temperatura ma per fortuna niente reparto intensivi o incubatrice.
Solo imbacuccata sotto 3 copertine, con micro-guantini e micro-cappellino nel lettino trasparente. La mia bimba guerriera. Mi commuovo a vederla cosi' piccola.

I suoi occhi blu sono cosi profondi. E' davvero bella.


Non so quante volte mio marito mi ha detto che gli dispiaceva per il dolore che stavo sopportando. Davvero tante. A me dispiace che debba vedermi in questo stato pietoso. E che da un secondo all'altro si debba fare carico della bimba, da solo.

L'infermiera si presenta, mi stringe la mano facendomi le congratulazioni per la nascita della bimba e mi dice che lei sara' responsabile per me durante la notte.

Mi aiuta ad attaccare la bimba al seno, ma ancora sono inghiottita dal dolore e non riesco a godermi la pace di questo momento immaginato per mesi.

Scrivo della nascita su FB per chi non è qui con noi, in un breve momento di lucidita', poi niente.
Mi ricordo l'infermiera che mi viene a controllare, la mia bimba che dorme nella culletta di plexiglass accanto a mio marito, il dolore, le lacrime.

Mio marito mi ha poi raccontato che al mattino il responsabile del dipartimento di neonatologia lo ha chiamato per fargli vedere da un monitor la nascita della nostra bimba, nel momento in cui la prendevano dalla mia pancia e che poi l'ha fatto correre in una stanza attigua alla sala operatoria per vedere la piccola appena appena nata e tagliare l'ultimo moncone di cordone! Che emozione!!
Anche questo e' un ottimo servizio direi... 

Poi mi ha aspettato per un'ora e mezza, da solo, con la nostra micro-bimba nelle sue braccia. Sapendo quello che succedeva, cercando di non pensare di non rivedermi piu' in questa vita.

L'ho scampata anche questa volta, signori e signore.


(...Il racconto dei giorni successivi arrivera' al piu' presto...)

4 commenti:

  1. Chi dice che il cesareo sia una soluzione "di comodo" al parto si sbaglia di grosso. E' un intervento, e come tale coi suoi rischi e i suoi TANTI dolori.
    Io avevo fatto l'anestesia locale, ma sono collassata durante l'intervento.
    Passera' tutto Dani, il dolore passera', la "microbimba" crescera' prima di quanto tu possa immaginare (il mio l'ho portato a casa di 2 kg.. ci ho messo 2 anni, ma ha recuperato tutto.)
    Mi raccomando, attenta al "baby blues": li vedo belli organizzati li, parla parla e piangi se devi. Non tener dentro nulla.
    Un abbraccio e benvenuta al mondo al tuo piccolo capolavoro.

    Elena

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  2. Grazie del messaggio Ele.
    In effetti ho incontrato anch'io fanatiche del parto naturale che hanno sminuito la tortura del cesareo. Ancora peggio se e' cesareo programmato... "beata te che hai fatto il cesareo, in anestesia totale.. io ho sofferto il travaglio di 22 ore!".. beata me un cavolo, sono KO da 9 maledettissimi giorni! :-(

    Baby blues already on the way...

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  3. Dai, vedrai che ce la farai!! Tieni duro! Non ti preoccupare per la bimba, lei e´di acciaio, vedrai che recupera in fretta. Pensa a te stessa adesso, pensa che devi recuperare per lei, devi essere di nuovo efficiente, quindi delega al massimo la cura della bambina e dormi dormi dormi, riposa, prenditi tutto il tempo, so che e´contro natura, ma pensa a TE, pensa che il tuo corpo deve guarire altrimenti non potrai essere una mamma brava e pronta, pensa che solo una mamma sana e in forze puo´dare il meglio per il suo bimbo. La tua bambinia e´in ottime mani con tuo marito e in quell´ospedale, non ti preoccupare, pensa solo a guarire! Isabella

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  4. Io il cesareo me lo son fatto dopo 12 ore, e ancora mi sento dire "vabbè ma te non hai sofferto".
    Ma non importa cosa dicono gli "altri". Lascia parlare, cerca solo di stare bene.
    per il Baby blues.. è normale. Ricordati che ti devi sfogare, non tenere nulla dentro. parla parla parla parla.
    Se li ci sono consultori o qualcosa del genere vacci. Cerca di frequentare altre neomamme come te. Cerca doule, ostetriche, corsi post parto, corsi di massaggio infantile.. Insomma, qualunque cosa, ma non restare sola.

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